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15 dicembre 2022 - 15:19

I primi 20 immigrati provenienti dall’Africa, formati dalla Scuola Edile dell’Aquila in settembre, sono al lavoro da qualche settimana nei cantieri in Abruzzo. Altrettanti stanno ultimando in questi giorni la formazione e saranno presto impiegati, con contratto regolare e ben remunerato, nelle 1'000 aziende dell'Ance, la principale organizzazione dei costruttori diffusa su tutto il territorio nazionale.

Il progetto, unico nel suo genere, nasce la scorsa primavera con il duplice obiettivo di favorire l’integrazione e l’inserimento lavorativo nell'edilizia, il settore maggiormente in crescita in questo momento e alla ricerca disperata di manodopera.

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27 novembre 2022 - 11:00

Uno sforzo lodato recentemente anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Già da qualche mese la sveglia è nel cuore della notte per i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda Ceramiche Noi di Città di Castello in Umbria. Si inizia a lavorare alle cinque di mattina, una decisione estrema che le famiglie hanno accettato con spirito di sacrificio per resistere al caro gas che sta minacciando il loro posto di lavoro.

I costi energetici hanno fatto saltare i conti. Lavorando durante le ore più fresche, l’azienda riesce a risparmiare il 10% della bolletta elettrica tenendo spento il sistema di raffreddamento nei luoghi di lavoro attorno al forno che, sempre acceso, arriva a una temperatura di 1'000 gradi durante le fasi di produzione.

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09 ottobre 2022 - 11:55

Sessantacinque persone si sono uccise in cella negli Istituti Penitenziari italiani quest’anno, un macabro record raggiunto quando mancano ancora tre mesi alla fine del 2022.

In sedici, tra le persone che si sono ammazzate, erano giovani tra i venti e i trentasette anni. Un dato che fa discutere.

Ad agosto si è registrata la media di un suicidio ogni tre giorni, undici volte la media nazionale della popolazione “libera”. La notte del 2 agosto, nel Penitenziario di Montorio a Verona, inalando gas da un fornelletto, si è tolta la vita Donatella Hodo, aveva ventisette anni, accanto a lei ha lasciato un biglietto di addio al suo fidanzato.

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14 aprile 2022 - 16:18

Il maestro svizzero, il 7 aprile scorso ha inaugurato la sua piccola, grande, mostra nello spazio della Galleria Gian Ferrari del MAXXI a Roma. Nel ciclo espositivo "Nature", sul tema "sacro e profano", Botta ha cesellato un’installazione che, come un sentiero attraverso la sua ammirevole attività professionale, offre al visitatore l’essenza della creazione architettonica del XXI secolo, carica del bagaglio espressivo delle epoche passate, memore della creazione artigianale che nei secoli si è plasmata ai nuovi stili e alle rinnovate esigenze.


“Costruire è di per sé un atto sacro, è un’azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura”, con queste parole il maestro ha introdotto l’evento, evocando il senso originale dell’arte architettonica, svelando quanto "sacro" e "profano" siano in realtà indistinguibili e questa sovrapposizione è espressa con evidenza dalle opere esposte.

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13 marzo 2022 - 09:00

Fermo da 55 anni e quasi sepolto dalla vegetazione, l'impianto è stato acquistato da un'azienda romana, specializzata nelle nuove tecnologie.

Oltre ai benefici per l'ambiente misurabili in risparmio di emissioni di CO2, l'operazione ha una grande valenza simbolica. Rappresenta infatti un ponte tra la stagione delle scoperte scientifiche che hanno aperto alla modernità (e il padre di Einstein ne era un fulgido esempio in quanto tra i precursori dell'industria elettrica) e i pionieri tecnologici del nuovo millennio.

Un significato che i fondatori di Translated, una piccola società, non hanno esitato a cogliere, decidendo di investire un milione di euro per far tornare a girare le turbine dello storico impianto.

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14 novembre 2021 - 18:30

Diversamente da Benedetto XVI che, al contrario, concesse loro molto nel suo breve papato.

Le pressioni della parte conservatrice della Chiesa per la rivalutazione del rito antico ai giorni nostri riportano alle vecchie divisioni nate dopo il Concilio Vaticano II.

Il Concilio, negli anni Sessanta, gettò le basi per la riforma generale del Messale romano. I Vescovi decisero a maggioranza che il significato della Messa doveva essere più chiaro e la partecipazione dei fedeli più attiva.

L’ala conservatrice del Consesso reputò radicali e frettolosi i cambiamenti che seguirono alle disposizioni conciliari e, per protesta, i tradizionalisti continuarono a celebrare la Messa interamente in latino con le spalle rivolte ai fedeli, secondo le rigide regole della Messa tridentina, il Messale romano antico. Attraverso questa forma di resistenza, questi gruppi conservatori misero in discussione le fondamenta stesse del Concilio.


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04 novembre 2021 - 17:55

Simona Prezioso, ex tennista professionista, ha abbandonato il posto di lavoro da allenatrice di ginnastica in palestra, dopo l’introduzione del Green pass obbligatorio, entrato in vigore lo scorso 15 ottobre. Oggi, tiene lezioni di ginnastica private nel parco nel quartiere Casal Palocco di Roma, immerso nella pineta che si estende fino alla costa.

Simona, come molti suoi colleghi e allievi, si oppone all’obbligo del Green pass e con la stagione invernale alle porte, si sta organizzando per allestire un luogo riparato in cui continuare la sua nuova attività.

Nella Capitale, si moltiplicano palestre informali, in cui allenatori professionisti tengono autonomamente le loro lezioni, al riparo dall’obbligo del Green pass.


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10 ottobre 2021 - 09:00

Cinzia vive in provincia con sua figlia, il cane e il gatto, è riuscita a uscire dalla morsa del marito violento che la picchiava, mandandola in ospedale, grazie all’aiuto dell’associazione antiviolenza Differenza Donna, dopo un calvario durato anni, un periodo buio e doloroso della sua vita, in tutti i sensi.

Troppo spesso le donne vittime di violenza non riescono a denunciare i loro aguzzini. Lo spaesamento, l’annichilimento e l’auto-colpevolizzazione, oltre alla paura, tengono troppe donne oppresse in silenzio. In poche riescono a denunciare le violenze alle autorità di polizia.


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17 agosto 2021 - 08:45

Il cesello del Palazzo Ducale, sovrastato da una Nave di centinaia di migliaia di tonnellate di stazza, è uno sfregio. Un tema che da decenni solleva le proteste dei veneziani e a cui tutto il mondo si è appassionato.

Il Governo Draghi, per decreto, in parte approvato dal parlamento e che diventerà legge a settembre, ha vietato l’ingresso delle Grandi Navi a Venezia dal primo agosto, mettendo fine all’immagine intollerabile della profanazione del Bacino di San Marco da parte dei giganti dal grande pescaggio.

Tuttavia, sorprendentemente, l’attuazione del decreto governativo potrebbe peggiorare le cose, come spiega nell'intervista il professor Angelo Marzollo, per anni funzionario Unesco e direttore di diversi progetti di tutela dell’ecosistema lagunare veneziano e da anni impegnato nelle battaglie contro le Grandi Navi.  

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18 giugno 2021 - 10:55

Il fatto è noto. Lo scorso primo maggio si sono perse le tracce di Saman Abbas la giovane immigrata pakistana di seconda generazione: si ritiene che sia stata uccisa dalla sua famiglia a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, per essersi opposta a un matrimonio combinato, forzato.

Il matrimonio combinato è il fulcro delle società, indo-pakistana e bengalese. In quei paesi è l’unico modo di sposarsi e di vivere l’identità culturale che si fonda sul concetto di gruppo. Queste usanze entrano in crisi e si diluiscono, già nel momento in cui le popolazioni delle aree rurali si spostano verso le città. Lo shock culturale all’interno di quelle famiglie raggiunge il massimo quando queste persone emigrano in Europa.

All’interno della comunità pakistana presente in Inghilterra, la più grande, arrivata alla terza generazione, circa milleduecento ragazze, ogni anno, vanno via di casa per evitare i matrimoni combinati.

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03 giugno 2021 - 08:15

Una lista con 55 nomi e a cui in luglio potrebbero aggiungersi anche i portici di Bologna.

In Strada Maggiore, il tratto cittadino della via consolare Emilia che unisce Bologna a Roma, spicca Casa Isolani, una rara costruzione civile bolognese del XIII secolo ancora visibile nel suo stato originale, sorretta da un portico ligneo, in stile romano e gotico, alto nove metri. La storia dei portici bolognesi è iniziata nel medioevo e si è perpetuata attraverso le varie epoche fino ai giorni nostri. Molto si è trasformato nell’arco del tempo ma di questo cammino, la città di Bologna, conserva molte tracce.

Passeggiando sotto i quaranta chilometri di portici racchiusi nella cerchia delle mura del XIII secolo, si attraversano diversi stili architettonici, arte e cultura. Un percorso "lineare", un cammino protetto che è anche un sentiero nel tempo. Permea ogni angolo della città antica e si dispiega in periferia, estendendo così la sua lunghezza totale a oltre sessanta chilometri.


09 maggio 2021 - 09:00

Negli ultimi dodici mesi l’Istat ha registrato il maggiore incremento annuale nell’utilizzo della rete degli ultimi sette anni. L'aumento più importante è stato rilevato nella fascia d'età degli over 65 anni.

Al di là dal beneficio immediato di vivere meglio l’isolamento in tempi di chiusure, con occasioni di socializzazione in ambiente virtuale, tentare di superare il divario digitale, per i più anziani vuol dire anche risolvere fastidiosi problemi quotidiani che diventano via via più invasivi.

La crescente proposta digitale nei servizi di base, dall’amministrazione pubblica fino alla telemedicina, da un lato semplifica la vita di chi resta al passo con i tempi, ma dall’altro taglia fuori chi resta indietro.

Molti anziani, stimolati da una accresciuta necessità, stanno iniziando a scoprire anche altri vantaggi che la tecnologia può portare alle loro particolari esigenze. Un mondo finora inesplorato che può riservare sorprese e, in alcuni casi, può addirittura cambiare in meglio il loro stile di vita.


04 aprile 2021 - 10:00

Mentre in Italia la vaccinazione di massa procede a rilento, accompagnata da polemiche per le molte persone fragili e i molti anziani ultraottantenni trascurati dal piano vaccinale – solo un anziano su cinque ha terminato il ciclo di vaccinazione -, ci sono intere categorie che non sono messe nel conto. Persone che vivono nell’ombra e sono escluse da ogni prestazione sanitaria, non solo dai vaccini e dalle misure di contenimento della pandemia.

Secondo una stima delle associazioni umanitarie del terzo settore tra cui Caritas, Emergency, Medici senza frontiere e Asgi (Associazione Studi Giuridici Immigrazione), circa cinquecentomila persone non hanno nessuna possibilità di accedere al vaccino. Si tratta principalmente di persone senza dimora, immigrati irregolari o in corso di regolarizzazione, rom e sinti. Persone che non essendo registrate nel sistema sanitario nazionale, non hanno i documenti necessari per assolvere le procedure operative finora diramate ai centri vaccinali per le prenotazioni.


17 marzo 2021 - 18:24

A Roma, su un campione di oltre mille alunni, è coinvolto un bambino su tre.

Gli esperti del settore lo paventavano già lo scorso marzo quando le misure di contenimento della pandemia, dopo alcune proroghe, hanno provocato la chiusura anticipata dell’anno scolastico per tutti gli studenti. Oggi arriva la conferma da un’inchiesta della Comunità di Sant'Egidio.

Il rischio di rinuncia all’istruzione che può manifestarsi per anche in un secondo momento, nei gradi d’istruzione successivi alle scuole primarie, si registra tra i minori che hanno un deficit nell'istruzione e nell'inserimento sociale durante le scuole dell’infanzia. La pandemia espone tutti gli studenti a questo rischio, rischiando di essere fatale per quegli alunni che già in precedenza vivevano condizioni di fragilità.

Durante un anno emergenza sanitaria, in tutto il Paese, le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse per lunghi periodi. Tuttora la terza ondata della pandemia, aggravata dalle varianti del virus, ha causato anche la chiusura per tre settimane delle scuole materne e degli asili nido che finora erano rimaste aperte durante tutto l’anno scolastico, a meno di quarantene per casi accertati di positività al virus.

28 febbraio 2021 - 10:12

Parallelamente alla lotta alla pandemia, - centrata sull'accelerazione nella somministrazione dei vaccini con la prospettiva di soddisfare il fabbisogno italiano producendoli in conto terzi, sul territorio nazionale - Draghi ha disegnato il perimetro delle riforme che dovranno consentire un efficace utilizzo dei fondi europei del Next generation EU.

L’Italia è tra gli ultimi paesi in Ue per capacità di assorbimento dei fondi comunitari destinati a investimenti strutturali. Mario Draghi ha dichiarato di voler attuare riforme complessive per mettere ordine e semplificare le molte norme vigenti, spesso in conflitto tra loro, che appesantiscono la burocrazia.

Il corretto utilizzo dei fondi europei richiede l’ammodernamento della pubblica amministrazione e della giustizia, chiamata puntualmente a intervenire in tema di opere pubbliche. Riforme che interesseranno la giustizia civile e in egual modo quella penale.

Riforme che dovrebbero rilanciare il “cantiere Italia”, ora in stallo con oltre settecento opere pubbliche bloccate per un valore di sessantadue miliardi.



14 febbraio 2021 - 08:00

Già prima dello scoppio della pandemia, a Roma, vivevano in strada circa 8'000 persone, ridotte a vagare per la città, passando le notti in costruzioni abbandonate quando non direttamente sul marciapiede, negli anfratti cittadini, a ridosso delle stazioni del treno e della metropolitana. La Comunità di Sant’Egidio attiva nel contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, stima che in quest’anno di emergenza sanitaria la popolazione costretta a vivere in strada è cresciuta di altre 2'000 persone. Al popolo dei senza dimora si sono aggiunte molte persone che hanno perso il lavoro recentemente, soprattutto nei settori della ristorazione e del turismo, precipitando rapidamente in povertà.

Prima di Natale la Comunità di Sant’Egidio ha chiesto di mettere a disposizione tutte le risorse disponibili per aiutare i senza dimora a superare l’inverno, proponendo un tavolo congiunto di intervento alle istituzioni. Appello caduto nel vuoto.



24 gennaio 2021 - 19:00

La somministrazione prioritaria del vaccino contro il coronavirus ad anziani e persone con patologie pregresse è la politica adottata dalla maggior parte dei paesi. Ma c'è chi sostiene che vaccinare prima chi è più suscettibile di avere molti contatti con altre persone sia un'idea altrettanto valida, se non migliore. 

Alessandro Stefanini, comandante Alitalia in pensione, ha scritto al quotidiano La Repubblica per rendere pubblico il desiderio di cedere la dose di vaccino a una delle sue due figlie trentenni. Il giornale ha pubblicato l’appello, ne è nato un dibattito. Tra critiche ed elogi, su quelle pagine, si sono espressi anche altri anziani con le stesse intenzioni.

Una discussione sul piano etico, nuova, che si aggiunge al pensiero unanime di solidarietà rivolto alle vittime del Covid e all'immagine dei morti, centinaia al giorno solo in Italia, comunemente anziani, soli e isolati fino all'ultimo respiro.

L’etica orienta la scelta politica di avviare la vaccinazione di massa partendo dagli anziani e dalle persone fragili. 



11 gennaio 2021 - 11:26

Italia Viva, il piccolo partito di Matteo Renzi ha tirato troppo la corda lasciando poco spazio a soluzioni indolori. La forza politica che nella visione del suo fondatore avrebbe dovuto strappare l’elettorato di centro al PD, stando ai sondaggi che lo attestano al due percento, pare un progetto fallito sul nascere. Salvo che nell’attuale legislatura, con i suoi diciotto senatori, tiene in piedi il Governo e, a quanto pare, è insostituibile. Si prospetta una crisi al buio con il Paese stretto nella morsa della pandemia.

Seppur tacciato di spregiudicatezza, dato il momento di emergenza, c’è da riconoscere al senatore di Rignano che la crisi politica poggia su ragioni concrete. Il Paese - dopo una prima fase in cui il "modello italiano" ha vissuto l’illusione di trainare l’Europa nell’emergenza, avendo portato quasi a zero i contagi in estate con l’adozione di misure particolarmente stringenti e, nonostante ciò, avendo guadagnato un rimbalzo del prodotto interno lordo dopo la brusca frenata economica indotta dal lockdown primaverile – è stato sorpreso dalla seconda ondata del virus che l’ha travolto, mettendo in luce gravi fragilità nel sistema sanitario e riportando l’economia in recessione.



06 dicembre 2020 - 10:00

Grazie ad un allentamento delle misure restrittive in vista del Natale si ripopolano le vie dello shopping. Al contrario le scuole italiane restano sostanzialmente chiuse per ampie fasce di studenti. La frequenza è consentita solo ai più piccoli, fino ai quattordici anni. Oltre l’età della prima media, tutti a casa.

La generazione degli adolescenti, come anche le ragazze e ragazzi si affacciano a quella fase dell'esistenza che per natura vive intensamente la dimensione sociale, si è vista chiudere attorno a sé ogni spazio di condivisione. Oltre a scuole e università sono state chiuse biblioteche, aule di lettura, musei. Pesantemente si sono compromessi due anni scolastici e, soprattutto, una lunga fase di vita adolescenziale.


22 novembre 2020 - 11:00

Nell’area sud di Roma, in un trafficato viale dedicato a Guglielmo Marconi, sta nascendo un muro che ha sollevato molte critiche. L’intervento riguarda un tratto di strada in cui il fenomeno della prostituzione è stanziale e il muro va a cadere tra il marciapiede e un piccolo parco.

Le associazioni che operano per la tutela dei diritti delle persone che svolgono il lavoro del sesso non hanno accolto positivamente questa nuova barriera, poiché allontanerà i sex worker spingendoli sempre più verso confini della città, nelle periferie più insicure.

09 novembre 2020 - 20:58

E intanto, alla luce dei nuovi dati su ricoveri e terapie intensive, l'Ordine dei medici chiede un nuovo confinamento totale in tutto il Paese.


Il tempo a disposizione per i malati cronici e oncologici sta fondendo come neve al sole. Durante la prima ondata del virus, con le conseguenti chiusure, milioni di persone hanno sospeso per quasi tre mesi la cura delle loro patologie. Per i molti pazienti gravi che hanno vissuto un peggioramento dell’assistenza sanitaria durante le chiusure del primo picco pandemico, nuove defezioni potrebbero essere fatali. Tuttavia, tornano a registrarsi i primi disservizi nelle strutture dedicate alla cura di queste persone.










08 novembre 2020 - 08:00

Si tratta di persone già inserite in percorsi d’integrazione, alcuni sono residenti in Italia da anni, talvolta richiedenti o beneficiari di asilo politico. Sono assimilati agli immigrati appena sbarcati negli hotspot e con loro, sono riuniti sulle navi quarantena.

Oltre al trauma di essere risucchiati da una macchina burocratica che li porta via, verso destinazioni sconosciute, spesso molto lontano, per finire su una nave, per alcuni immigrati è anche l’occasione di perdere tutto. Alcuni ricevono un decreto di espulsione dal territorio italiano, tecnicamente un ‘allontanamento differenziato’, emesso direttamente dai prefetti di competenza nelle province in cui ormeggiano le navi quarantena.








25 ottobre 2020 - 19:21

San Francesco a Ripa recentemente restaurata grazie a un finanziamento partecipativo.

La chiesa di San Francesco a Ripa, la prima chiesa francescana di Roma è un esempio di Chiesa trasparente, "povera per i poveri" come auspicata da Papa Francesco quando, appena giunto al Soglio di Pietro, proprio con queste parole ha indicato la strada del suo papato. Una Chiesa lontana dal denaro che il Pontefice ha definito in varie occasioni "lo sterco del diavolo".


Questo piccolo santuario, incastonato nel rione Trastevere, avrebbe offerto alloggio a san Francesco durante il suo soggiorno a Roma in occasione delle sue visite al Papa nel periodo tra il 1209 e il 1223. 







04 ottobre 2020 - 10:46

Le buchette si trovano sui muri di molti palazzi antichi.

Complice la pandemia a Firenze torna a diffondersi un'antica usanza e la città riscopre alcuni connotati architettonici che, ignorati, si stavano dissolvendo. Tracce di una consuetudine ricordata solo da pochi amatori e qualche guida turistica, le ‘buchette del vino’ sono piccole finestrelle che si trovano sui muri dei palazzi antichi da cui si vendeva il vino già dal ‘300. Nel 1630, durante gli anni della peste bubbonica, queste buchette erano molto diffuse e permisero alla città di evitare i contagi. I soldi per l’acquisto delle vivande venivano scambiati su palette di metallo e si sterilizzavano nell’aceto.








15 settembre 2020 - 12:03

Al referendum dei prossimi 21 e 22 settembre gli italiani si pronunceranno sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari, da 945 a 600. Come prevede la legge di modifica costituzionale scritta dal Movimento 5 stelle e approvata con ampia maggioranza in parlamento ad ottobre del 2019. 

Tuttavia, in Senato i voti favorevoli sono stati inferiori ai due terzi come necessario alle modifiche costituzionali offrendo la possibilità di richiedere la consultazione popolare. Opportunità raccolta a gennaio da 71 senatori contrari alla riforma.

Complice la pandemia, scoppiata di lì a poco, il referendum costituzionale è finito in soffitta con tutti i propositi di una campagna referendaria.







08 settembre 2020 - 11:43

Nel panorama delle incertezze che la crisi epidemiologica ha riversato sul sistema scolastico la ferma presa di posizione del governo, con il via libera del comitato tecnico scientifico, non può che confortare.

Le famiglie italiane sono cariche di aspettative, sfiancate da sei mesi di privazione della scuola in cui hanno dovuto fronteggiare drammatiche conseguenze socio economiche.

Meno confortante è lo stato di sicurezza degli istituti in questa ripartenza. La maggiore preoccupazione è che non si riesca a garantire la continuità del sistema scolastico soprattutto in autunno quando si prevede un aumento della circolazione del coronavirus.





01 agosto 2020 - 20:08

La problematica convivenza tra le importanti vestigia romane, il palazzo imperiale e il porto neroniano, e le esigenze di una città moderna costituiscono la vera sfida di Anzio, dove il ricordo del suo controverso imperatore è ancora vivo.

In tempi in cui si riaffacciano pulsioni iconoclaste dove le immagini della statua di Cristoforo Colombo decapitata e divelta come fosse il capostipite dei colonialisti, razzisti, fa il giro del mondo ad Anzio, sul litorale romano, si staglia una statua moderna di Nerone, probabilmente il più controverso degli imperatori romani, nativo di questa piccola cittadina costiera che trasuda storia.

Un’incisione su una pietra alla base del monumento recita: “Durante il suo principato l'impero conobbe un periodo di pace, di grande splendore e di importanti riforme. Morì il 9/06/68 d.C.”




05 luglio 2020 - 18:00

Insorgono le piazze umbre per la decisione della Lega di ritoccare la normativa regionale che disciplina l’aborto farmacologico sebbene si tratti di un provvedimento annunciato in difesa della salute delle donne.

Mentre le polemiche scoppiate in Lombardia per la gestione del Covid sono ancora calde si apre un nuovo fronte di scontro politico in Umbria dove la giunta regionale guidata dalla leghista Donatella Tesei ha vietato la somministrazione della pillola abortiva RU486 in regime di ricovero diurno o per via ambulatoriale - modalità che comportano poche ore di permanenza in una struttura sanitaria - volendo reintrodurre come accadeva in precedenza il ricovero obbligatorio della durata minima di tre giorni.



16 giugno 2020 - 09:53  

Un giro nel quartiere più vivace della Capitale dopo il trauma del lockdown. Le opinioni dei protagonisti delle serate romane tra vecchi e nuovi attriti. 

Nonostante l’agognato ‘liberi tutti’ del 3 giugno con il virus finalmente sotto controllo si torna ad assaporare la socialità a piccoli sorsi ma la ripartenza è stentata e la movida divide. L’entusiasmo di ritrovarsi si scontra con la paura che eventuali focolai possano far scattare altre limitazioni e nuove chiusure.




18 aprile 2020 - 10:00   

Nella provincia di Latina la comunità di braccianti indiani originari del Punjab, rischiando in prima linea il contagio nelle terre e nelle industrie agroalimentari, riesce a far fronte al fabbisogno di forza lavoro per rifornire il mercato ortofrutticolo del limitrofo comune di Fondi che si trova in zona rossa e opera a regime ridotto con controlli a tappeto.

Fondi è una piccola cittadina a sud nel Lazio in cui confluiscono la maggior parte dei prodotti alimentari dell’Agro Pontino. Ospita uno tra i più grandi mercati ortofrutticoli d’Europa che con oltre 4'000 aziende agricole, secondo l’associazione degli imprenditori Coldiretti, è centrale per gli approvvigionamenti alimentari della popolazione italiana.



09 aprile 2020 - 08:12

Il Selam Palace di Roma, la più grande struttura occupata della capitale, ne è un esempio.

Palazzo Selam, come lo chiamano nelle zone limitrofe, è stato isolato dai militari per l’alto rischio sanitario in seguito alla segnalazione del trasferimento in ospedale di due ospiti con sintomi respiratori, che sono poi risultati positivi alla Covid-19.

Gli abitanti del palazzo restano confinati dentro e nessuno può più entrare eccetto il personale specializzato. Nel palazzo vivono affollate circa 500 persone, tutti immigrati tra richiedenti asilo e rifugiati politici, anche famiglie con bambini. Le condizioni igieniche sono scarse, la popolazione è abbandonata a sé stessa, assistita esclusivamente dai volontari delle associazioni umanitarie.


05 aprile 2020 - 14:00

“Giacomo ha venticinque anni e per un piccolo furto si trova da nove mesi recluso nell’istituto penitenziario di Rebibbia a Roma nonostante il magistrato abbia stabilito che dovrebbe essere affidato a una struttura specializzata perché soffre di un disturbo bipolare unito a dei problemi di tossicodipendenza. Tali strutture sono denominate Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ma sono piene e la lista d’attesa si protrae da molto tempo. Mentre la pandemia fa apparire le mura di cinta ancor più alte e spesse e l’istituto penitenziario ancora più oscuro, Giacomo si trova in un reparto carcerario dove non riceve nessuna cura come fosse un comune detenuto.


20 marzo 2020 - 19:44 

“Le misure drastiche non sempre sono buone... anche l’anima va curata” ha detto il Papa chiedendo di riaprire le chiese che il Vicariato aveva chiuso dopo i decreti del governo. 

Le parrocchie sono dunque aperte e il Pontefice affida alle capacità di discernimento dei parroci la gestione dei rischi mentre le disposizioni delle autorità si fanno sempre più stringenti con il passare dei giorni e con la crescita costante delle persone contagiate dal virus.

La Chiesa di Gesù buon pastore al quartiere romano della Montagnola celebra la messa a porte chiuse con l’uscio semi aperto così che da fuori si riesca a sentire. La liturgia è annunciata dalle campane che alle 19 durano più a lungo del solito. 


16 marzo 2020 - 08:37 

Matteo, uno studente di medicina romano di ventisei anni impiega parte del suo tempo improvvisamente dilatato per via delle severe restrizioni volute dal governo per l’emergenza sanitaria ad aiutare le persone che hanno più bisogno d’aiuto.

Qualche ora di lezione online al mattino, l’aiuto in famiglia e alcune videochiamate con gli amici poi per Matteo il pensiero si rivolge agli altri. Esce di casa per perdersi nelle strade semivuote del suo quartiere in una Roma surreale e raggiunge quelle persone che rischierebbero troppo a mettere piede fuori casa per aiutarle nei servizi di prima necessità: fare la spesa, passare in farmacia, buttare la spazzatura. Anziani soli, persone immunodepresse tutti coloro che vivono più intensamente il timore del contagio.


22 febbraio 2020 - 20:17

Deposto un Matteo, Salvini, l'altro, Renzi, torna nuovamente centrale nella politica italiana. Rompe gli equilibri del governo giallo-rosso, la creatura per nulla scontata che lui prima di tutti ha concepito. Così facendo, Renzi pone il Presidente del Consiglio Conte nella febbrile ricerca di alternative per assicurare la legislatura e in questo modo rischia tutto - per sé (Italia Viva veleggia attorno al 3% nei sondaggi) ma tirando in ballo anche il Paese - rivestendo il ruolo, a suo dire, di baluardo contro il populismo grillino. 

Prescrizione dei reati, reddito di cittadinanza, taglio dei parlamentari, sono per Renzi motivo di rottura. È pur vero che questi provvedimenti targati M5S hanno una vasta platea di critici incluso lo stesso PD, ma sulle questioni di principio dove Matteo Renzi è irremovibile e non vuole sporcarsi le mani, il PD al contrario continua a investire ogni risorsa per cercare di mediare.


26 gennaio 2020 - 16:00

In Italia mediamente una cinquantina di bambini tra gli zero e i sei anni, talvolta fino ai 10, secondo gli ultimi dati, vengono a trovarsi reclusi con le madri detenute, spesso in comuni celle o ambienti ad esse affini, nonostante la legge già da molti anni pone la tutela dei diritti di questi bambini davanti alle esigenze di giustizia. In ordine di priorità i diritti dei bambini vengono prima dei diritti delle madri e del diritto di protezione della collettività a danno di cui queste donne hanno commesso reati.

Solo pochissimi bambini, figli di detenute madri, si trovano ospitati in luoghi che rispettano tutte le prescrizioni della legge, ovvero nelle Case famiglia protette. Case, appartamenti o comunque strutture assistite che devono essere poste al di fuori del contesto carcerario. Luoghi in cui è possibile tutelare, prima di ogni altra cosa, il diritto dei bambini alla libertà e quello di mantenere la loro relazione materna, affettiva.


01 gennaio 2020 - 15:00

"Stai meglio al giardino zoologico li m... tua", "Maledetto scimmione", "Negro". Questi alcuni esempi delle offese rivolte al calciatore brasiliano della Roma Juan Jesus sui social network in settembre. Negli stessi giorni, durante la partita Verona-Milan, il calciatore ivoriano Franck Kessié viene bersagliato da "buuu" razzisti. A Cagliari lo stesso trattamento è rivolto all’attaccante belga dell'Inter Romelu Lukaku.

Per arrivare al caso di Mario Balotelli che scaglia il pallone in tribuna dopo aver sentito piovere i soliti cori razzisti contro di lui, sempre al Bentegodi di Verona. Episodio punito con la chiusura di un settore dello stadio e il Daspo al capo ultrà veronese Luca Castellini fino al 2030.

Alcuni tifosi del Verona sono tornati alle cronache anche in questi giorni per un video rimbalzato sui media in cui, all’interno di un pub, boccale di birra alla mano, cantano allegramente "niente negri" sulle note di "In the Navy", celebre brano dei Village People.

Scene che si perpetuano inquinando il calcio, che riflettono un clima sociale incattivito e certificano una preoccupante deriva razzista.


Non sono risparmiati neppure i più piccoli

Il fondo si è toccato a Desio un piccolo comune in provincia di Milano. In una partita del campionato provinciale, nella categoria dei Pulcini. Ben distante dai riflettori del calcio dei professionisti. Un calciatore di 10 anni è stato definito "sporco negro" dalla mamma di uno dei suoi avversari che guardava la partita dagli spalti. L’episodio ha scatenato la reazione indignata dell’intera comunità.

25 dicembre 2019 - 09:15

Una trentina di anni fa, al confine tra Lazio e Umbria l'artista svizzero Paul Wiedmer e la moglie Jacqueline Dolder hanno scoperto un pezzo di natura che li ha subito stregati. "Un diamante grezzo da far scintillare e diventare un gioiello", come scrivono sul loro sito. La Serpara è oggi diventato un originale giardino di sculture.

Passeggiare nel giardino magico di Paul Wiedmer e la moglie Jacqueline Dolder è fare un carico di energia. Nello stordimento del momento si può avvertire anche un lieve rimpianto, davanti a tanta bellezza, per non esserci capitato prima, per non farne parte in qualche modo.

Se poi si ha la fortuna di inoltrarsi tra le opere insieme a Paul Wiedmer e Davide Dormino, l’artista della Serpara per il 2019, allora l’immersione nell’arte è profonda.


22 dicembre 2019 - 09:00

È ormai giunto il momento che il Parlamento italiano impugni seriamente la questione dell'eutanasia, discutendo delle regole per combattere la clandestinità di questa pratica. Il punto della situazione con Marco Cappato e il presidente della Federazione dell'ordine dei medici Filippo Anelli.

La rivoluzione antropologica che in un decennio cambiò il volto dell’Italia in tema di diritti, partita con l’introduzione del divorzio nel ‘70 e che nel ‘78 portò alla conquista di una legge per la depenalizzazione dell’aborto, fu una presa di coscienza del popolo italiano che venne totalmente ignorata dal potere.

Apparve come fatto compiuto, irreversibile, sotto gli occhi increduli dei potenti con la schiacciante vittoria del ‘no’ al referendum sul divorzio del ‘74. Per la Democrazia cristiana fu una pesante sconfitta e il Partito comunista, che non voleva la votazione per paura di imbarcarsi in una ‘guerra di religione’, festeggiò con imbarazzo il risultato al fianco dei suoi promotori.


16 dicembre 2019 - 10:06

Dopo aver riempito, stretti (appunto) come sardine, piazza San Giovanni, i 150 promotori delle manifestazioni delle Sardine che dal 14 novembre hanno riempito già 113 piazze italiane, si sono radunati domenica in uno stabile occupato per un incontro a porte chiuse.

“Abbiamo semplicemente dialogato, ci siamo conosciuti, è stata una mattinata bellissima. Il primo obiettivo di questo incontro è tornare il prima possibile nelle piazze e coinvolgere i territori che ancora non sono stati coinvolti dalle Sardine”. Con queste parole Mattia Santori, l’ideatore delle Sardine, ha liquidato la stampa che si era radunata fuori dal cancello del palazzo evitando le domande dei giornalisti. 


L'ultimo segnale delle tensioni tra lavoratori e popolazione risale a venerdì, in occasione dello sciopero indetto dall'Unione sindacale di base a cui hanno partecipato anche degli attivisti di Friday for Future.  "Non entrate, ci stanno ammazzando", hanno detto i manifestanti agli operai diretti allo stabile. Ma c'è anche chi ha urlato loro di vergognarsi, chiamandoli "burattini" o "pecore".

1 dicembre 2019 - 15:00

Mentre il braccio di ferro tra il Governo italiano e Arcelormittal si sposta nelle procure di Taranto e Milano - nella prima si dovranno accertare presunte responsabilità penali del colosso industriale in merito al sospetto depauperamento di ampi settori dell’acciaieria mediante illecita distrazione di risorse, nella seconda è partita una causa civile sulle beghe contrattuali legate all’intenzione del gruppo di abbandonare lo stabilimento - la popolazione tarantina è atterrita, divisa tra diritto alla salute e diritto al lavoro.

Protestano le aziende dell’indotto ma, spaventate dalla precarietà del momento, senza interrompere la produzione.

Gli operai dell’acciaieria, intanto, non hanno neanche più il morale per protestare e vivono, oltre la spada di Damocle della cassa integrazione (licenziamento morbido, con tutele), la demonizzazione da parte della popolazione che vorrebbe chiudere l’industria per ripartire.

Passeggiare tra i vicoli di Roma con in cuffia la voce narrante di guide molto particolari, che non ti aspetteresti, sta diventando di moda. Oltre millecinquecento visitatori, principalmente italiani, hanno osservato Roma con gli occhi di Marwa, Ala’a, Ousmane, Kaba, Ismael. 

Sono tutti cittadini immigrati che raccontano dal loro punto di vista, in base alle loro esperienze, luoghi d’interesse storico e culturale della città. Passeggiando nel rione Monti o a Trastevere può capitare di ascoltare, accanto a episodi storici, fatti di cronaca recente. Ma anche storie di senzatetto o fatti legati alle piazze di spaccio. Ci si potrebbe imbattere in un aneddoto accaduto in un villaggio in Camerun oppure scoprire che la storia del quartiere San Lorenzo somiglia molto a quella del Benin. È possibile scegliere di farsi guidare a Piazza di Spagna oppure passeggiare nei dintorni della Stazione Termini. Percorrere il centro storico oppure scoprire aree che si trovano fuori dal circuito turistico più battuto. 

Il parlamento italiano ha approvato il taglio del numero degli eletti, la prossima legislatura conterà 600 parlamentari invece degli attuali 945. I deputati passano da 630 a 400, i senatori da 315 a 200. Un taglio che non convince coloro che avrebbero preferito una modifica costituzionale più strutturata.

La riforma è stata portata a casa all'ultimo minuto con un accordo sottoscritto da M5S, Pd, Italia viva e Leu in cui si prevede di presentare un progetto di nuova legge elettorale per Camera e Senato (entro la fine dell'anno) per garantire il pluralismo politico e territoriale. In poche parole, si va verso un sistema elettorale proporzionale corretto, anche se ancora non chiara quale sarà la soglia di sbarramento (l’asticella ovviamente interessa particolarmente a Leu e anche ai renziani di Italia viva) e se ci sarà ancora un premio di maggioranza per garantire la governabilità. Comunque grazie a questo patto i piddini ancora riluttanti, hanno sostenuto al riforma.

Il bracciante non rischia di sbagliare. Un cartello in bella evidenza sul cruscotto dei bus navetta riporta la sigla SAC, servizio anti caporalato. Le migliaia di braccianti che popolano le campagne dell’Agro Pontino hanno finalmente a disposizione sei linee gratuite in pianta stabile, su itinerari mirati, con tanto di App per accedere al servizio con lo smartphone. Una presa di posizione forte e chiara delle istituzioni contro il caporalato.

La Regione Lazio, con il sostegno di molti comuni, tenta di sottrarre ai caporali occasioni per reclutare e trasportare braccianti sul luogo di lavoro, le due attività su cui fa leva il potere del caporalato. Il servizio gratuito di trasporto SAC è infatti associato al reclutamento. Il lavoratore, in regola con i documenti se straniero, registrandosi sulla App ‘Fair labour’ per avere accesso i bus gratuiti, viene automaticamente inserito in una lista di forza lavoro consultabile dalle aziende agricole in cerca di personale. Nella fase di registrazione è prevista la possibilità di includere le competenze professionali per favorire l’incontro tra domanda e offerta. Parte del servizio è gestita dai centri per l’impiego utili anche per le informazioni e l’orientamento.

Il programma europeo di mobilità studentesca Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students), attualmente allargato a tutto il mondo, è una istituzione popolarissima nell'ambiente universitario e non solo.

Muove trecentomila studenti l’anno, che si scambiano tra gli atenei di diversi paesi e diversi continenti - anche la Svizzera ne è partner.


Questo popolo di ‘erasmiani’ che sfiora ormai i nove milioni di studenti e cresce al ritmo di un milione ogni triennio e anche di più, il trend sale costantemente, è il frutto del lavoro appassionato e ostinato - ed è anche l’orgoglio - di una donna, la professoressa pedagogista Sofia Corradi - ‘Mamma Erasmus’ per i suoi tantissimi studenti - che ha combattuto una guerra solitaria lunga diciotto anni, prima di veder realizzato il suo programma “di pace e di conoscenza amichevole tra i popoli”, per definirlo con sue parole, varato ufficialmente nel 1987.

I fondi per l'editoria saranno progressivamente ridotti fino all'abolizione totale nel 2022. A rischiare la chiusura sono diversi media storici, tra cui Radio Radicale, fondata nel 1976 da Marco Pannella.

Il Movimento 5 stelle lo ha promesso nelle varie campagne elettorali. Iniziano i primi tagli ai fondi per l’editoria. Testate minori ma ben presenti nella scena pubblica italiana, rischiano la chiusura. Avvenire, il giornale dei vescovi. Il Manifesto, d’indirizzo comunista. Il Foglio di Giuliano Ferrara.

Questi sono alcuni esempi di giornali che senza l'apporto delle risorse pubbliche non potranno più svolgere la loro funzione, almeno nella forma attuale, a meno di trovare altre fonti di finanziamento.

L’intervento del Governo colpisce anche Radio radicale, un pilastro nel panorama dell’informazione italiana a cui, inoltre, viene tagliata la convenzione statale per la trasmissione in diretta delle sedute del Parlamento.

Grazie ai corridoi umanitari, il primo consistente gruppo di profughi siriani è arrivato in Italia con un volo proveniente da Beirut, atterrato all'Aeroporto di Fiumicino a Roma. Le organizzazioni umanitarie hanno portato in salvo ventiquattro famiglie, in totale novantatré profughi siriani, tra cui quarantuno minori.

Si tratta del primo esempio di corridoio umanitario, preceduto solo dal trasferimento di una famiglia che aveva bisogno di cure mediche urgenti, arrivata in Italia i primi di febbraio.

Atterrati all'aeroporto di Fiumicino, i profughi siriani sono stati accolti con un cerimoniale di benvenuto in presenza del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dei dirigenti delle associazioni del progetto "Speranza Mediterranea".


Corridoio umanitario in Libano per circa 300 profughi siriani: l'operazione italiana è stata avviata mercoledì scorso. Rilasciati i primi visti umanitari. 

In Libano l'operazione è avviata, lo scorso mercoledì scorso le autorità italiane hanno concesso i primi visti umanitari. Una squadra con base a Beirut in ripetute missioni ha monitorato i campi profughi situati lungo il confine siriano, individuando circa trecento persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, per cui è urgente il trasferimento in Italia. 

I primi trasferimenti avverranno entro gennaio prossimo, si tratta dei rifugiati di una tendopoli al confine nord nella regione di Rakka. Una comunità, come una grande famiglia, sono circa sessanta persone, vivono nelle tende da due anni, nel campo ci sono molti bambini. Si cerca di trasferirli tutti insieme, così una volta in salvo avranno una base solida per ripartire, in questo modo per loro sarà più facile l'integrazione in Italia.


01 aprile 2018 - 09:59
I voli della speranzaPermettere a determinati rifugiati particolarmente vulnerabili di emigrare in Italia attraverso vie legali e sicure: è l'obiettivo dei "corridoi umanitari", un progetto ecumenico delle chiese cattoliche e protestanti italiane a cui si sta guardando con interesse anche in Svizzera. Abdu, eritreo di 28 anni, era nel volo atterrato a Roma Fiumicino il 25 febbraio scorso, che ha portato in salvo 113 profughi beneficiari dei "corridoi umanitari". Difficile capire cosa passasse per la sua mente in quel "volo della speranza". Teneva in braccio suo figlio Romedan, di quasi due anni, che dormiva, ormai al sicuro. Al suo fianco la giovanissima moglie Fatuma. Difficile dire se in quelle ore abbia mai ripensato al suo passato, ormai dietro le spalle per chissà quale gioco fortuito del destino. Difficile dire se potrà mai dimenticare la vita e le persone che ha lasciato lì al campo. Una volta a Roma il sorriso di Abdu mostrava tutta la sua riconoscenza. All’età di 18 anni è scappato dal campo di addestramento militare a cui sono destinati tutti gli studenti all’ultimo anno per concludere le scuole superiori in Eritrea. Nel tentativo di espatriare è stato arrestato ed ha scontato sei mesi di carcere. Tornato in libertà è fuggito di nuovo, questa volta definitivamente, trovando rifugio nel campo profughi di Mai Aini nella regione del Tigray nell’Etiopia settentrionale, non molto distante dal confine eritreo. Nel campo ha conosciuto Fatuma, l’attuale moglie, un'adolescente eritrea fuggita da un matrimonio forzato con un cinquantenne benestante, impostole dalla famiglia, rivelatosi un violento. La dura vita dei campi Abdu e Fatuma si sono sposati nel campo profughi e hanno avuto Romedan, nato settimino nelle carenti condizioni sanitarie del campo. Abdu ha a suo carico anche il cugino Mohammed, non più autosufficiente per una disabilità mentale provocata, si sospetta, dalle torture subite nelle carceri eritree. La vita nel campo è stata dura per loro. La temperatura sale molto durante il giorno e la terra, arsa dal sole, è secca e polverosa. Le condizioni sanitarie sono precarie. La malaria è endemica in quelle zone, ogni tanto qualcuno viene colpito. Il cibo è contingentato, l’Etiopia è periodicamente vittima di carestie dovute alla siccità. L’ultima, nel 2016 mise la popolazione in ginocchio e la regione più colpita fu proprio il Tigray la zona dei profughi eritrei. Quasi un milione di disperati L’Etiopia - nonostante l’aggravarsi dei conflitti inter-etnici che, nel mese scorso, hanno provocato le dimissioni del primo ministro e la proclamazione dello stato d’emergenza sotto il controllo militare - è l’unico paese stabile del Corno d’Africa, un approdo sicuro per una moltitudine di profughi che ormai arrivano da tutti gli Stati confinanti. Secondo un rapporto di Unhcr e Amnesty International, aggiornato allo scorso ottobre, i rifugiati presenti in Etiopia sono 883'000 e sono in aumento, nel 2012 erano quasi un terzo, 303'000. La maggior parte dei rifugiati, circa la metà del totale, proviene dal Sud Sudan dove è in corso una guerra civile che sta degenerando nella pulizia etnica della minoranza Shilluk e finora ha provocato un esodo di 2 milioni e mezzo di persone. In questo inferno Abdu, per nove anni, ha resistito alla tentazione di prendere la via della Libia. Ha creduto nella possibilità di una soluzione legale, di un modo sicuro per lasciare il campo e raggiungere l’Europa, l’unica salvezza possibile. I profughi eritrei non hanno più nessuna speranza in un miglioramento delle condizioni di vita nel loro paese, non credono in nessuna possibilità di tornare indietro. Per loro, se esiste un futuro è sicuramente altrove. La speranza di una nuova vita Abdu, grazie ai corridoi umanitari, ora vive con la sua famiglia ad Arezzo, in Toscana. Dove Romedan riceve le cure necessarie per crescere al meglio e Mohammed ha finalmente un sostegno psicologico. Abdu e la sua famiglia fanno parte di un gruppo di 113 profughi del Corno d’Africa beneficiari dei "corridoi umanitari" - eritrei per la maggior parte, sud sudanesi e somali - che volontari e operatori umanitari delle Chiese italiane hanno selezionato nei campi profughi ed accompagnato con tutte le cure fino alla sistemazione nei loro alloggi, nelle 18 Caritas diocesane distribuite in tutta la penisola. Un lungo e laborioso cammino, non privo di difficoltà, durato mesi. Tutto è nato lo scorso luglio, quando Giancarlo Penza e Cecilia Pani, due volontari della Comunità cattolica di Sant’Egidio di Roma, sono partiti per l’Etiopia per avviare le procedure dei "corridoi umanitari". Insieme a due operatori della Caritas italiana: Oliviero Forti, responsabile dell'immigrazione e il coordinatore del progetto Daniele Albanesi. Con la mediazione dell’Ambasciata italiana ad Addis Abeba, hanno stretto i primi accordi con il vice ministro degli esteri etiope e con l’agenzia governativa Arra, organo che gestisce l’immigrazione in Etiopia. Priorità ai più vulnerabili Il settembre successivo, Giancarlo e Cecilia erano già operativi sul territorio etiopico per visitare i campi profughi ed incontrare i rifugiati più vulnerabili, segnalati loro dalle realtà umanitarie locali come le congregazioni religiose, l’Alto commissariato dell'ONU per i rifugiati (Unhcr) e l’associazione Gandhi Charity, molto attiva nei campi profughi della regione del Tigray. I primi file contenenti il lavoro dettagliato di Giancarlo e Cecilia, sulla biografia, le caratteristiche e le criticità dei rifugiati, vengono spediti in Italia dove si predispongono le sistemazioni più adeguate ad ogni singolo caso. Si dà la priorità a persone in condizioni di particolare vulnerabilità come bambini non accompagnati, famiglie senza un genitore, malati, disabili. Una scelta che può dimostrarsi difficile in un contesto in cui le vulnerabilità sono molto diffuse e non c’è la possibilità di portare in salvo tutti. Il primo dicembre un volo porta in Italia i primi 25 profughi africani dall’Etiopia, mentre il lavoro di Giancarlo e Cecilia ha preso un buon ritmo. I volontari di Sant’Egidio, dalla regione del Tigray nell’Etiopia settentrionale, chiedono alle diocesi italiane di acquisire altre disponibilità di alloggi per il trasferimento di un grande gruppo di profughi, le 113 persone arrivate in Italia lo scorso 25 febbraio, tra cui Abdu e la sua famiglia. Lasciato il campo profughi Mai Aini nella regione del Tigray. Abdu e la sua famiglia hanno affrontato un viaggio di cinque giorni in pullman per raggiungere Addis Abeba. Nella capitale, insieme alle altre famiglie di profughi del progetto dei "corridoi umanitari", si sono stabiliti in un appartamento preso in affitto dalle organizzazioni umanitarie. Da fine gennaio al momento del volo per Roma, hanno vissuto lì, in modo da poter sbrigare le procedure burocratiche, fare le visite mediche obbligatorie per poter raggiungere l’Italia. In quel lasso di tempo Giancarlo Penza di Sant’Egidio e Daniele Albanesi, coordinatore della Caritas italiana, hanno effettuato dei colloqui individuali con le famiglie per informarle sulla loro destinazione in Italia, mostrando loro i luoghi e le persone che li avrebbero assistiti una volta a destinazione. Giancarlo Penza e Daniele Albanesi, insieme a Oliviero, Cecilia e Alganesh, hanno poi provveduto a tutto il necessario fino all’arrivo a Roma Fiumicino, dove il gruppo dei "corridoi umanitari" era atteso da un piccolo cerimoniale". Un modello d'immigrazione? La speranza degli operatori umanitari è che i canali di fuga sicuri vengano seguiti e replicati, come è successo nel caso del primo "corridoio umanitario" che le Chiese italiane hanno creato in Libano nel 2015, per la crisi umanitaria in Siria. Il canale ha portato in salvo, nelle strutture della Chiesa, oltre mille profughi siriani ed è stato emulato da Francia e Olanda. Interessa anche in Svizzera Lo scorso 5 marzo, due organizzazioni elvetiche, l'Aiuto delle chiese evangeliche svizzere (ACES) e l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR), hanno lanciato la petizione "Vie sicure e legali per i profughi". L'obiettivo è di sensibilizzare la Confederazione, richiamandola ai suoi obblighi umanitari ed internazionali. L’iniziativa ricorda che ci sono molte persone bisognose d’aiuto mentre l’Europa continua a barricarsi, rendendo il diritto alla protezione sempre più inaccessibile. L’obiettivo delle chiese evangeliche svizzere ACES/HEKS è seguire l'esempio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) - organismo che co-promuove il progetto dei "corridoi umanitari" in Libano ed Etiopia - proponendo l’ingresso annuale di 10 mila profughi particolarmente vulnerabili in territorio elvetico. La petizione chiede inoltre che vengano create basi giuridiche per agevolare le procedure di sistemazione, formazione e integrazione dei rifugiati in Svizzera ed un maggiore sostegno ai programmi di finanziamento per le attività umanitarie all’estero. La Chiesa è stata l’unica istituzione a reagire con nettezza - proprio in quel periodo di grandi tragedie dei profughi, nel Mediterraneo e lungo le vie migratorie del deserto e della Libia - invocando la necessità di canali sicuri d’accesso all’Europa per i migranti più vulnerabili e disperati. Rivendicando il diritto di esercitare la carità, controcorrente rispetto ai diffusi segnali di chiusura verso l’immigrazione. Un ambiente di relazioni umane che non si limita all’aiuto burocratico per la richiesta dell’asilo politico, la formazione, l’inserimento sociale e lavorativo. I "corridoi umanitari" si propongono come modello di immigrazione virtuoso, privo di effetti collaterali, come il rischio di tensioni sociali o di oneri economici per la popolazione accogliente, trattandosi di un progetto finanziato interamente dalla Chiesa, con i proventi dell’8 per mille.