Documentari

Nella foto da sinistra Enrico Marra, Aldo Sofia, Philippe Blanc, Andrea Levorato durante le premiazioni del Prix Italia 2019 

Il documentario del regista svizzero Philippe Blanc sul crollo del ponte Morandi (avvenuto il 14 agosto 2018, ha provocato la morte di 43 persone), dal titolo "43, Il ponte spezzato", trasmesso durante il programma "Falò" sulla televisione svizzera, già vincitore del Premio Atg per la categoria Televisione, ha ottenuto anche il 71esimo Prix Italia per la categoria Documentari. 

3 min

Disponible du 23/06/2018 au 25/06/2038

Portrait d'enfant : Eyesus à Addis Abeba

Nous allons à la rencontre de Eyesus, un petit réfugié sud-soudanais qui se trouve actuellement avec sa famille en Ombrie, en Italie. Ils sont venus en avion grâce aux "couloirs humanitaires" que l'Eglise italienne a mis sur pied pour faire arriver ici, sans risques, un certain nombre de refugiés qui se trouvent en Ethiopie.

Jusqu'en février dernier, Eyesus vivait à Addis Abeba, où il est né et allait à l'école. Sa famille a quitté son village du Sud-Soudan en guerre il y a plus de 12 ans. Après une période passée dans un camp de réfugiés près de la frontière sud-soudanaise, dans la région de Gambela, en Ethiopie, la famille s'est installée dans la capitale en devenant ainsi des "urban refugees". Une ONG locale a signalé la famille à la Communauté de Sant'Egidio et les voici donc maintenant en Italie.

Falò Malaterra 13.2.2014 

venerdì 14/02/14 12:15 

Lo chiamano "Il triangolo della morte". O anche "La terra dei fuochi". Milioni di tonnellate di rifiuti tossici - per lo più provenienti dal Nord Italia e dall'estero - sono stati sversati in discariche abusive. Come se non bastasse, prodotti industriali pericolosi sono tuttora bruciati dalla criminalità organizzata in roghi all'aperto che appestano l'aria e soprattutto avvelenano l'ambiente. Rifiuti tossici e roghi ritenuti responsabili dell'aumento delle malattie tumorali in una vasta area a Nord di Napoli, probabilmente la regione più pericolosamente inquinata dell'Europa occidentale.

Una realtà a lungo trascurata, sottaciuta, o nascosta, grazie anche al forte potere di corruzione della criminalità organizzata, per decenni in grado di controllare anche "militarmente" il territorio. Ma che di recente é stata clamorosamente rilanciata dalle dichiarazioni del super-pentito Carmine Schiavone - che parla anche di rifiuti di origine nucleare - e da un inquietante rapporto dell'esercito americano (che ha delle basi militari nel Napoletano) sulla potenziale contaminazione dell'acqua, della terra e dell'aria. Per la prima volta la popolazione ha reagito scendendo massicciamente in piazza, il presidente della Repubblica ha ricevuto alcune madri convinte che siano stati quei veleni a uccidere i loro figli più piccoli, il governo ha deciso di inasprire le pene e inviare l'esercito per il presidio del territorio, e finalmente sarà avviato uno screening sanitario che dovrebbe finalmente sopperire alla mancanza di un registro dei tumori centralizzato e relativo alla regione colpita. Provvedimenti che danno il senso dell'emergenza, delle preoccupazioni, e delle paure della popolazione. L'inviato di Falò, Aldo Sofia, è tornato nella regione, rivisitato luoghi, nuovamente incontrato.

Falò, Lampedusa isola disperati 10.10.2013 

giovedì 10/10/13 13:26 

A Lampedusa si contano i morti del naufragio di pochi giorni fa.  La banchina del porto è diventata un grande obitorio, mentre ministri e autorità si sono precipitati sull’isola per deprecare e promettere interventi. 

Un’altra orrenda pagina d’un dramma che a Lampedusa è quotidianità. Il reportage di Falò racconta questa strana situazione, tra lo sgomento per una tragedia dei clandestini e la normalità di una popolazione capace di non perdere coraggio e solidarietà.